5 Giugno 2019

Essere per fare la Grande Differenza

Avevo già letto la prima edizione del libro La Grande Differenza di Sebastiano quando l’ho conosciuto, quasi dieci anni fa. L’ho conosciuto in un’aula, lui era il formatore e io una partecipante. Di lui mi colpirono subito alcune cose: la sua schiettezza, la sua mente aperta e il suo modo di essere e fare il formatore che usciva, già allora, un po’ dai binari, almeno da quelli a me noti fino a quel momento. Poi siamo diventati amici e poi abbiamo avuto occasione di collaborare insieme.

A distanza di 15 anni è uscita la nuova edizione del libro La Grande Differenza (Ed. Franco Angeli), “più snella e attuale” come lui stesso l’ha definita. Naturalmente l’ho letta e, ancora una volta, mi ha colpito il suo approccio, un po’ da outsider della formazione, della crescita personale e del coaching, un approccio con il quale mi sono sentita, e mi sento, totalmente allineata. Non è il solito libro del motivatore che ti parla di obiettivi a tutti i costi, di super eroi che se vogliono possono…

Ma, piuttosto che soffermarmi su quello che non è, ho voluto esplorare insieme a Sebastiano quello che è e quello che voleva che fosse.

Sono partita dalla prefazione nella quale Renzo Rosso, fondatore di Diesel e Presidente di Only the Brave, “suo capo di una vita”, parla di “5 principi pratici che lo hanno aiutato a trovare la sua via”:

Challenge The Rules – Be Curious – Be Fast – Be Stupid – Be Brave

Ho chiesto a Sebastiano quale di questi principi gli appartenesse di più; posto che per cultura aziendale, per una sorta di “bagno somatosensoriale” gli appartengono tutti e cinque, ha risposto:

“ESSERE CURIOSO. Ho sempre molti dubbi sulle mie opinioni. Ho la convinzione che avere dei dubbi sulle mie opinioni sposato con la curiosità mi permette di ascoltare campane differenti. Questo atteggiamento mi ha portato fortuna. Non pretendere di avere la verità in tasca ti apre molte più possibilità e opportunità”.

Nel primo capitolo, quello in cui parli degli obiettivi, dai il suggerimento di non desiderare obiettivi dei quali potresti pentirti. Qual è stato un obiettivo che ti sei posto e del quale ti sei pentito?

Quando ero giovane, l’obiettivo di diventare commercialista, cosa per cui non ero assolutamente portato; forse pentirsi è una parola grossa ma ho avuto la capacità di raddrizzare un ramo che era cresciuto storto. Mi ero basato più sui tipici discorsi della mia generazione, fare soldi, avere una bella macchina… rispetto alla mia onestà intellettuale. Diciamo che mi sono pentito in tempo.

Chi ha fatto la differenza nella tua vita?

“Tante persone che hanno lasciato segni importanti nella mia vita: la mia maestra, mia madre, mio padre, il mio professore di filosofia, il mio capo. Ma anche persone che non hanno avuto un ruolo specifico nel mio percorso: nel libro narro di un ragazzo che era un bravo giocatore di pallone che in una mattina, nella mia disperazione di un ragazzino di 12 anni che voleva soltanto giocare a pallone… di fronte a un campo allagato dopo l’acquazzone notturno, troppo enorme perché potessi ripulirlo da solo, mi mise una scopa in mano e disse – Inizia a spingere fuori l’acqua, ci mettiamo un po’, ma per le 10 giochiamo -; erano le 7. Dopo due ore mi si avvicinò e mi disse: – Ti troverai sempre bene, perché fai quello devi fare, senza discutere e senza perdere tempo -. Questa frase mi ha fatto superare molte prove; quel ragazzo ha fatto la differenza nella mia vita”.

Qual è la grande differenza che vuoi fare tu?

Far sì che chi viene in contatto con me quando se ne va abbia la sensazione che questo incontro breve o lungo sia stato significativo. Lasciare traccia in maniera buona, positiva, concreta. NON riempire l’aria di chiacchiere vuote o formulette preconfezionate per la felicità.

A un certo momento citi un proverbio russo che dice – Se dai la caccia a due conigli non ne prenderai nessuno – . Qual è il coniglio che stai rincorrendo?

“Invecchiare bene. Con saggezza. Capire cosa posso e cosa non posso cambiare”.

Questo libro, La Grande Differenza, per me sostanzialmente esprime quel sano equilibrio tra il sognare, l’avere una visione, fornire strumenti per riflettere, trovare la propria direzione, la motivazione e porsi degli obiettivi e i problemi di ogni giorno della vita reale. Perché come scrive Sebastiano nel sottotitolo del libro:

Puoi essere più piccolo o più grande dei tuoi problemi.
Ma per risolverli devi essere più grande.

Il tutto senza forzature, nel rispetto di quello che ogni persona realmente è e vuole diventare, dei momenti in cui ci si sente leoni e quelli in cui hai prima bisogno di una mano “per guarire un’ala rotta”. Senza ricette della felicità o del successo, ma con molti spunti di riflessione; partendo dalla direzione, dalla ricerca di senso e dall’essere, focalizzandosi comunque sul fare, affinché questi aspetti siano tra loro allineati. Perché è vero, usando una frase del libro:

La vita è a volte un campo da gioco, a volte una sagra di paese.
A volte devi sgomitare, a volte stare in coda e lasciare passare.
Che si tratti del primo o del secondo caso, la costante è Fare.

E, da Coach, mi piace.

La Grande Differenza è un remake di un libro nato 15 anni fa. Ogni anno è stato ristampato, arrivando fino a 26 ristampe. Evidentemente qualcosa dentro di buono ci deve essere. Evidentemente è uno di quei libri che ha fatto e continua a fare la Grande Differenza.

Grazie Sebastiano Zanolli, il tuo libro, da quindici anni a questa parte, ha rappresentato quell’incontro significativo che avevi in mente. E continuerà a farlo.

Grazie

Emanuela

La Grande Differenza

Più di 15.000 copie vendute, 26 ristampe e un testo che ha ispirato moltissime persone. Dopo 15 anni torna La Grande Differenza, in una nuova versione aggiornata e con la prefazione di Renzo Rosso.Fai ora La Grande Differenza: www.lagrandedifferenza.it

Pubblicato da Sebastiano Zanolli – La Grande Differenza su Giovedì 18 aprile 2019

Condividi

Altri articoli